Lo scorso 3 ottobre a Venezia Lavazza ha presentato il nuovo Calendario 2020 dal titolo “Earth CelebrAction” firmato dal fotografo statunitense David LaChapelle. Alla sua terza collaborazione con l’azienda Torinese, LaChapelle, firma con i suoi scatti un progetto che è un omaggio alla bellezza del Pianeta Terra e alla forza della natura, raccontando attraverso i quattro elementi: acqua, fuoco, aria e terra, il rapporto dell’uomo con l’ambiente. LaChapelle, allievo di Andy Warhol, cantore del glamour degli anni ’90 e delle celebrities, negli ultimi anni ha dedicato la sua ricerca a temi legati all’ecologia, spostando la propria attenzione verso una fotografia di paesaggio, dallo stile, però, sempre surreale e patinato che lo contraddistingue.
“L’evoluzione della ricerca di David LaChapelle verso temi legati alla sostenibilità e alla protezione dell’ambiente ci è sembrata incontrare idealmente l’evoluzione del Calendario”, spiega Francesca Lavazza, Membro del Board del Gruppo Lavazza. “L’edizione 2020 intitolata Earth CelebraAction vuole essere un invito rivolto a ognuno per rendere omaggio alla bellezza della Natura e a prendersene cura”. L’intero calendario, un vero e proprio inno alla vita, è ambientato alle Hawaii, dove, il fotografo statunitense, vive già da alcuni anni.
Il titolo “Earth CelebrAction” contiene tutto, la celebrazione della bellezza deve essere congiunta alla volontà di salvaguardare e proteggere le meraviglie del Pianeta Terra.
Accanto al nuovo Calendario 2020, Lavazza ha voluto ripercorre le fotografie più iconiche dei precedenti calendari con un film-tributo alla sua storia intitolato “Frames of Coffee”. Il video è narrato dalla voce suadente dall’attore italiano Pierfrancesco Favino, che interpreta con un filo di ironia il caffè, unico vero protagonista del cortometraggio. Il film si apre con l’immagine cover del Calendario 2020 cui segue una selezione delle foto più indimenticabili delle edizioni precedenti firmate negli anni, tra gli altri, da Jean-Baptiste Mondino, Steve McCurry, Thierry LeGouès, Annie Leibovitz e naturalmente David LaChapelle.